Cinepizza a Mondeggi – Programma Completo

OGNI GIOVEDÌ A CASA CUCULIA

! Pizza fragrante – Birra artigianale – Buone visioni !

ore 19.30
Pizza fragrante in forno a legna, birra artigianale e aperitivo contadino a prezzo popolare!
Solo ingredienti genuini e autoprodotti!

ore 21.30
Cinema gratuito all’aperto!
Se vuoi, portati una sedia o un cuscino comodo!

Il cinema è a ingresso libero e gratuito, invece la pizza bisogna prenotala al 3440157060, massimo 50 posti, solo whatsapp e sms.

Giovedì 02 Luglio:
L’Isola dei Cani

di Wes Anderson

Diretto e sceneggiato da Wes Anderson a partire da una storia scritta da lui stesso, L’isola dei cani racconta in stop motion la storia del dodicenne Atari e della sua lotta contro la decisione che vuole tutti i cani di Megasaki, la sua città, esiliati in una vasta discarica. Tutto ha inizio nell’arcipelago giapponese in un meglio imprecisato futuro (tra vent’anni nel futuro, indica la sceneggiatura) quando la presenza di cani ha raggiunto proporzioni epidemiche e un focolaio di influenza canina minaccia la stessa specie umana. Il sindaco Kobayashi della prefettura di Uni chiede allora un provvedimento che in fretta e furia metta in quarantena gli animali, chiedendo che i cani di tutte le razze, sia randagi sia domestici, vengano espulsi dalla sua città e isolati da qualche parte. Con un decreto ufficiale, una discarica viene quindi trasformata in una colonia per cani esuli, in un’isola in cui possono vivere contenuti. Sei mesi dopo, un minuscolo aeroplano si schianta nell’isola dei cani e un branco di cinque cani scopre al suo interno un pilota dodicenne: si tratta di Atari, un orfano-guardia del sindaco Kobayashi arrivato fin lì per mettersi sulle tracce di Spots, il suo amato cane. Così facendo, Atari avrà modo di scoprire una cospirazione che minaccia di annientare per sempre tutti i cani di Megasaki.

Giovedì 09 Luglio:
Mad Max Fury Road

di George Miller

La dannata strada per utopici mondi verdi è lunga, letale, polverosa e cosparsa di torbidi liquami ematici, nere miscele distruttrici, esalazioni tossiche e senza speranza alcuna. L’unica via, per la sopravvivenza (parola della “sacca di sangue” chiamata Max, «un uomo ridotto ad un unico istinto: sopravvivere»), è il ritorno. Abbracciando la causa (una causa, dai tratti femminei e residuali sfumature di ribellione-libertà: l’Imperatrice Furiosa e le sue protette), accettando i propri demoni, sfidando un destino che sembra (di)segnato come scuro mosaico di ombre e morte sulla sabbia dorata; e con l’unica arma a disposizione, quella che ti impone di (re)agire anche mentre dentro e tutt’attorno è solo desolazione e miseria: la follia.
E folle è George Miller: questo suo Mad Max: Fury Road – remake, reboot, midquel o qualsiasivoglia altro diavolo di termine, esercizio inutile quanto piantare un seme in lande desertiche – è permeato da una forza brutale ispirata e scientemente insana che lo rende un incendiario componimento epico. Pura poesia in movimento che prende l’action, il post-apocalittico, il western, il revenge movie e ne fa ottani con cui far detonare il racconto.

Giovedì 16 Luglio:
Cous Cous, le Graine de la Dignitè

di Habib Ayeb

Il couscous è la base alimentare di tutte le popolazioni del Maghreb. Con le parole dei contadini tunisini, che in piccolissimi appezzamenti conducono una battaglia per il recupero delle varietà locali di cereali in una continua tensione a liberarsi dalla dipendenza del giogo coloniale, “Couscous: I semi della dignità” cerca di dimostrare che la questione alimentare è legata alla dignità umana: senza la sovranità alimentare, la dignità, una delle richieste più importanti della rivoluzione del 2011, è solo un abuso di linguaggio

Praticamente autosufficiente nella produzione di cereali fino all’inizio del XX secolo, la Tunisia oggi importa più della metà delle sue esigenze e vede peggiorare la sua dipendenza alimentare di anno in anno.

Giovedì 23 Luglio:
La Stretegia della Lumaca

di Sergio Cabrera

l proprietario di un caseggiato popolare di Bogotà intende buttar fuori gli inquilini; questi tentano di scongiurare il pericolo per via legale, ma la legge non sta dalla parte dei deboli. Non resta che fare di necessità virtù e organizzare lo svuotamento clandestino e integrale dell’edificio a cui tutti, secondo le proprie capacità, collaborano, con l’appoggio esterno di qualche amico fidato. Un film “politico” sotto la mascheratura di una vicenda paradossale.

Giovedì 30 Luglio:
Fuocoammare

di Gianfranco Rosi

L’isola di Lampedusa, il punto più a sud d’Italia, dal 1990 è diventata il luogo di massiccio approdo degli immigranti clandestini provenienti dall’Africa. In poco più di vent’anni, oltre 20 mila persone sono annegate durante la traversata per raggiungere quella che per molti è la porta dell’Europa e che dovrebbe permettergli di fuggire dalla guerra e dalla fame. Qui vive Samuele, ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola.

Giovedì 06 agosto
Parasite

di Bong Joon-ho

Tutta la famiglia di Ki-taek è senza lavoro. Ki-taek è particolarmente interessata allo stile di vita della ricchissima famiglia Park. Un giorno, suo figlio riesce a farsi assumere dai Park e le due famiglie si ritrovano così intrecciate da una serie di eventi incontrollabili.

Misto di umorismo nero, satira sociale e suspense, Parasite mostra come in un mondo in cui le risorse si concentrano nelle mani di pochi fortunati la convivenza tra le classi sociali si riveli un ideale particolarmente difficile da raggiungere. Ha dichiarato lo stesso regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Cannes 2019: “Per persone provenienti da diversa estrazione sociale, vivere insieme non è una cosa facile. Ciò diventa ancora più vero in un mondo in cui le relazioni umane fondate sulle nozioni di coesistenza e di simbiosi si disintegrano e in cui ogni classe sociale diviene parassita per le altre. In mezzo a un mondo del genere, chi potrebbe puntare il dito contro i componenti di una famiglia che combattono per la sopravvivenza affibbiando loro il termine parassiti? All’inizio, prima di venire spinti verso il precipizio, non sono parassiti, sono semplicemente i nostri vicini, amici e colleghi”.

Giovedì 13 agosto
La Storia della Principessa Splendente

di Isao Takahata

Un vecchio uomo vende bambù per sopravvivere. Un giorno, nelle canne di bambù, trova una piccola principessa, grande quanto un dito, di nome Kaguya. Quando Kaguya cresce, cinque uomini provenienti da altrettante prestigiose famiglie manifestano il desiderio di sposarla. Kaguya chiedere loro di trovare per lei cinque memorabili regali ma nessuno è in grado di portarle ciò che desidera veramente. Dal racconto leggendario giapponese del secolo XI Takahata ricava un affresco inusuale, dall’apparente e spietata leggerezza visiva.

Artisticamente “La storia della principessa splendente” è il vertice di un’elaborazione stilistica maturata in una carriera eccellente, capace di fondere l’animazione dai larghi spazi bianchi con un disegno riconoscibilmente “Ghibli”.